Scritto da Davide Galanti
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Se c’è un argomento che mi entusiasma poco è l’hypervisor. Nel 2007 era l’argomento più cool, oggi è un po’ come la cinghia di distribuzione: ci accorgiamo che esiste solo se si rompe. Eppure è alla base della moderna infrastruttura informatica. Come una matrioska, è il sistema operativo che contiene gli altri sistemi operativi.
Un elemento così importante da essere ancora al centro della lotta tra i big.
La Top Ten degli hypervisor
Una decina di aziende al mondo si contende il predominio sull’hypervisor. A ben vedere dieci sono troppe per il mercato, infatti in questo articolo c’è solo la Top Five. In Italia tutto si muove attorno alla Top Three, cioè:
Le peculiarità di ognuna, per sommi capi:
- VMware è l’hypervisor più diffuso nelle aziende di tutto il mondo, con più funzioni e possibilità offerte. Tra le funzioni più importanti, la possibilità di creare siti secondari per il disaster recovery service ed effettuare simulazioni su sistemi funzionanti senza downtime.
- Hyper-V è incorporato nei nuovi sistemi operativi di Microsoft; semplice ed intuitivo, ma meno ricco di feature, tende ad imporsi soprattutto nelle PMI.
- XenServer di Citrix deriva dal progetto opensource XenSource; molto popolare tra gli utenti Linux, Citrix ne ha fatto la piattaforma più performante per i desktop virtuali ed i terminal server Windows, conquistando una fetta di mercato importante in questo settore.
Cosa farà il nuovo XenServer
Pochi mesi fa scrivevamo che con gli annunci Citrix di gennaio 2015 si apriva un mondo di potenzialità incredibili per virtualizzare la applicazioni grafiche spinte come il cad 3D sfruttando i processori grafici (GPU) della NVIDIA; pochi giorni fa è stata rilasciata una versione di XenServer ad uso interno (per gli sviluppatori) che lascia intravedere quello che Citrix vuole fare di XenServer: una piattaforma agnostica, aperta, “democratic”, perché aperta ai processori grafici di molti produttori. Di più, Xen sarà anche in grado di sfruttare le potenzialità offerte dai processori Intel Xeon di nuova generazione.
Nome in codice Broadwell
Intel dominerà il 2016 con i nuovi processori Xeon “Broadwell” che hanno il processore grafico al loro interno; Citrix XenServer è già pronto per sfruttare appieno queste tecnologie: il risultato sarà la virtualizzazione delle applicazioni grafiche a basso costo.
Non solo CAD
In questi ultimi anni sempre più applicazioni, anche fuori dal mondo del disegno tecnico, fanno uso del processore grafico; Citrix nella sua visione crede in un virtual desktop che sia migliore di un PC fisico, da qui la ricerca a creare un hypervisor che sfrutti a fondo le potenzialità dei nuovi processori.
La Business Intelligence, il Big Data (le grandi quantità di dati da trattare) sono l’altra sfida da vincere; Citrix vuole essere artefice del virtual desktop più performante al mondo per gestire i Big Data; grazie alla possibilità del nuovo XenServer di allocare fino a 1TB di RAM per ogni virtual machine vuole fare in modo che le basi dati di grandi dimensioni “girino” completamente in memoria per elaborarli in tempo reale.
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