Scritto da Davide Galanti
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La privacy è spesso percepita come un concetto astratto, una questione che riguarda solo la sfera personale o burocratica. Una vessazione per l’imprenditore, qualcosa che fa solo perdere tempo. In realtà, la privacy aziendale è un elemento strategico fondamentale, direttamente collegato alla sicurezza IT. Purtroppo moltissime aziende la considerano ancora un fastidioso obbligo normativo, sottovalutandone il reale valore.
In un recente incontro con Martina Granatiero, avvocato esperto di regolamentazione sui crypto-asset e sicurezza dei dati, abbiamo affrontato proprio questo tema.
Il focus? Comprendere perché la privacy non sia solo una questione di normative, ma un asset strategico per la protezione del proprio business.
Cos’è davvero la Privacy?
Tradizionalmente, la privacy è stata vista come il “diritto di essere lasciati soli”, “non essere osservati”. Con l’era digitale, però, il concetto si è trasformato radicalmente. Ogni azione compiuta online lascia tracce che possono essere raccolte, analizzate e sfruttate da aziende, enti governativi o addirittura da cybercriminali.
Non si tratta più solo di proteggere le informazioni personali, ma anche i dati strategici aziendali: listini prezzi, workflow interni, strategie commerciali e persino le comunicazioni tra dirigenti e partner.
Davvero non hai nulla da nascondere?
Spesso, la risposta degli imprenditori è: “Io non ho nulla da nascondere.”
Ma il problema non è “nascondere” qualcosa, bensì scegliere consapevolmente con chi condividere le informazioni aziendali.
Se un’azienda sta trattando l’acquisto strategico, sarebbe un problema se un concorrente scoprisse i dettagli e offrisse un prezzo più basso all’ultimo momento? Certamente sì. Questa è privacy applicata al business: proteggere informazioni sensibili per mantenere un vantaggio competitivo.
Privacy e IT Security: Un Legame Indissolubile
Uno degli errori più comuni è pensare che privacy e sicurezza informatica siano due ambiti separati. In realtà, sono strettamente legati:
Eppure, nelle aziende si investono migliaia di euro in firewall, antivirus e sistemi di monitoraggio, ma spesso la falla più grande si trova in tasca ai dirigenti: lo smartphone aziendale. Specialmente in quello dei dirigenti e degli amministratori.
Oggi, qualsiasi dispositivo connesso può essere una porta d’accesso per gli hacker. Pensiamo alla posta elettronica: molte aziende continuano a inviare documenti strategici via email senza alcuna crittografia, ignorando il fatto che tutte le email che transitano in rete possono essere intercettate e archiviate per sempre da attori sconosciuti.
La soluzione? Semplici strumenti di protezione come VPN, crittografia end-to-end e DNS sicuri. Queste tecnologie esistono e sono a portata di mano, ma poche aziende le implementano. Bisogna anche ammettere che non è una questione di budget, ma di cultura, perché molte di queste tecnologie sicure sono disponibili a prezzi irrisori.
L’Errore più Comune: Percepire la Privacy come Burocrazia
Molte imprese vedono la privacy solo come un fastidio normativo, legato alle policy aziendali, alle nomine interne, ai regolamenti GDPR e alle salatissime multe che il sito del Garante pubblicizza con enfasi. Il problema è che spesso si investe in compliance formale, trascurando la sicurezza reale.
Sicurezza IT: Cosa succede quando un data breach colpisce un’azienda?
La perdita di dati può significare molto più di una multa: può compromettere il valore aziendale, danneggiare la reputazione e offrire ai concorrenti un vantaggio incolmabile.
Un esempio pratico: un’azienda che sviluppa macchinari industriali può avere un workflow interno unico, che le permette di essere più efficiente della concorrenza. Se questa informazione viene sottratta e finisce nelle mani sbagliate, l’intero vantaggio competitivo rischia di svanire.

La Soluzione? Cultura della Sicurezza e Tecnologia Adeguata
Per proteggere la privacy aziendale e la sicurezza IT, è necessario un cambio di mentalità:
La Privacy è un Asset Strategico!
Le aziende italiane prosperano grazie alla loro capacità di innovare e adattarsi. Ma questa capacità è vulnerabile se non si proteggono le informazioni chiave. Esistono tecnologie indistruttibili, che proteggono i dati in modo assoluto. Sta alle aziende decidere se sfruttarle o continuare a sottovalutare il problema.
Oggi, la vera domanda non è “Ho qualcosa da nascondere?”, ma piuttosto: “Sto proteggendo le informazioni giuste dalle persone sbagliate?”
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