Scritto da Davide Galanti
Condividi su
Del resto lo avevamo già anticipato: siccome la difesa muscolare su cui sono basate le tecnologie dei principali vendor di sicurezza (in primis gli antivirus) non risultano più efficaci, allora la colpa la si dà all’utente.
Nei gialli di un volta, per i delitti si incolpava sempre il maggiordomo. Oggi è l’utente che causa disastri telematici, è lui che clicca a sproposito, che causa dei danni con la sua imperizia.
Ma sarà davvero sempre colpa dell’utente?
Per capire dobbiamo analizzare le fasi con le quali vengono portati a termine gli attacchi.
Osservare la preda

Preparare la lenza

Exploit kit

Innescare il detonatore

Il malware si installa e contatta il server su internet per ottenere chiavi di cifratura. In caso di macro Office viene scaricato direttamente un eseguibile.
Spesso vengono sfruttate reti botnet come Dridex ed exploit kit come Angler.
Furto dei dati o distruzione dei dati

E il firewall?
Come si diceva un tempo “il firewall protegge PC e server purché gli utenti non mettano le mani sulla tastiera”.
Quindi, ricapitoliamo: il firewall serve fino a un certo punto, l’antivirus fino a un certo punto, l’anti malware fino a un certo punto…allora è vero: il problema è l’utente!
L’utente va educato?

Certo, posso spiegar loro che è meglio non aprire email di africani che annunciano l’arrivo di un’eredità da un parente che manco avevano mai sentito nominare. Posso fare in modo che quando arriva loro un allegato da uno sconosciuto dal nome cifrato non ci clicchino sopra, perché non è molto probabile che abbiano vinto ad una lotteria per la quale non hanno nemmeno comprato il biglietto.
Ma se l’attacco arrivasse da un’email camuffata, apparentemente l’email del fornitore abituale, come la metteremmo? O se, ancor peggio, l’infezione arrivasse navigando il sito del corriere espresso che tutti i giorni viene chiamato per le consegne? Potrei continuare a dire che è colpa dell’utente che è ignorante?
La formazione potrebbe evitare tutto questo?
La colpa non può essere sempre degli utenti, specialmente quanto sono selezionati per eccellere in specifiche mansioni. Chi vorrebbe investire in personale che per metà del tempo è impegnato a indagare se le email che gli arrivano sono davvero vere o no? Non sono degli ispettori telematici!
Personalmente sono stufo di addossare tutte le colpe all’ignoranza dell’utente.
Il presupposto è errato perché l’attività dell’utente che naviga un sito o riceve un allegato è corretta e più che lecita.
Non ha senso rovesciare sugli utenti delle inefficienze che non competono loro: la protezione delle postazioni di lavoro deve essere intrinseca al sistema.
La soluzione è cambiare approccio
A volte basta vedere le cose da un’altro punto di vista per agire efficacemente. Per questo mi piace l’approccio di Avecto e in generale dei sistemi di protezione che si basano sul whitelisting applicativo.
L’utente deve essere messo in grado di lavorare al meglio, di eccellere nel suo campo, senza preoccupazioni e lentezze dovute ad un sistema basato su una filosofia che non è più efficace.
E allo stesso modo, anche l’IT manager che implementa le policy non deve impazzire. Per questo Avecto mi piace. A ciascun utente fornisce la possibilità di far girare solo i software di cui ha bisogno offrendogli il giusto grado di libertà, senza dimenticare di fornire all’IT manager una gestione semplice e completa della soluzione. In modo che siano tutti contenti e sicuri: gli utenti e gli IT manager.
Se vi dovesse interessare trovate tutte le informazioni che vi servono qui….siate buoni con i vostri utenti!
Ottimizza l’efficienza del tuo lavoro e risparmia sui costi di gestione IT
Con Windows 10 ESU (Extended Security Updates), Microsoft offre un anno extra di aggiornamenti di sicurezza: gratuito per gli utenti europei privati e a pagamento per le aziende. Una soluzione temporanea ma preziosa per chi non è ancora pronto a passare a Windows 11.
13/10/2025
Windows 10 va in pensione e Windows 11 porta con sé “grandi regali”, parole di Satya Nadella. Uno di questi è Recall. Come funziona? Possiamo fidarci?
01/10/2025
Scopri come risolvere l'errore "Something went wrong" di Outlook. In questa guida ti spiego i quattro passaggi chiave per eliminare il problema e garantire un'autenticazione fluida.
12/09/2025
Ecco il tutorial su GrapheneOS che tutti aspettavano, ti spieghiamo quali store avere, cosa scaricare e soprattutto come gestire le prime difficoltà.
21/08/2025


