Scritto da Davide Galanti
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Latenza, connettività e altre cose per lavorare bene col virtual desktop di Citrix
Nel precedente articolo “lavorare dall’Australia in Virtual Desktop” ho accennato al problema della latenza nella virtualizzazione desktop e mi sono arrivate alcune richieste di chiarimento sul rapporto tra la connettività e le prestazioni dei virtual desktop.
La differenza tra navigare sul web e lavorare con la virtualizzazione desktop
Quando usiamo internet per navigare nel web compiamo un’azione asimmetrica: io faccio un click, mi arriva la pagina, la leggo con calma. Se la pagina impiega 2 secondo oppure 3 secondi per arrivare sul mio PC non farà molta differenza nella mia impressione di utilizzo, perché la mia aspettativa è esattamente quella: io faccio una richiesta, mi arriva una risposta, mi prendo del tempo per leggerla.
Paragoniamo quanto sopra ad un virtual desktop basato su Citrix XenDesktop che è il prodotto di punta del mercato VDI; se io lavoro con un virtual desktop basato su Citrix XenDesktop ho l’aspettativa di lavorare con la medesima interattività e potenza che ho quando lavoro con un PC di ultima generazione. Se lancio Excel da un PC nuovo e potente, mi aspetto che parta all’istante e che io mi muova tra le sue funzioni senza ritardi. E’ un’aspettativa di interattività, quindi simmetrica.
Cosa può andare storto
Il protocollo su cui si basa il trasporto dati di internet, il TCP/IP, non era nato per farci lavorare in maniera simmetrica con un PC virtuale a grande distanza. All’aumentare della distanza, aumenta infatti la latenza e così diventa sempre meno interattivo (e piacevole) il lavorare con un sistema dal quale mi aspetto le massime prestazioni di interattività come il virtual desktop. A 100 KM gli apparati di interconnessione della rete internet, i router, introducono una latenza avvertibile.
A 300 KM, se usiamo un protocollo non ottimizzato per questo scopo come Microsoft Remote Desktop Protocol, avvertiamo un ritardo che ci dissuade dal lavorare in virtual desktop. E addio al sogno del cloud!
Fortunatamente, Citrix XenDesktop si basa su un protocollo disegnato allo scopo, Citrix HDX, in grado di ridurre la latenza fino a portarla quasi a zero. Quindi se il datacenter o la sede principale della mia azienda è a 500, 1.000 o 10.000 KM di distanza, io avrò l’impressione di lavorare in sede centrale, assieme ai colleghi.
Il vero nemico della virtualizzazione desktop
Superata la latenza, l’unico limite è il mondo intero!
Invece no.
Molte connessioni ad internet sono affette da una serie di problemi che vanno dalla intermittenza, alla fluttuazione della latenza, o jitter, alla perdita di pacchetti. Avete presente il pessimo WiFi di un baretto in cui ci siamo a volte fermati per lavorare un attimo? Ecco la user experience della virtualizzazione desktop può essere quella.
Mentre leggere la posta con un WiFi scalcinato è possibile, lavorare in virtual desktop con una connettività intermittente è talmente irritante da renderlo impossibile.
La perdita dei pacchetti (packet loss) è la vera bestia nera che ci rema contro: quando supera il 3-4% il nostro lavorare col virtual desktop che necessita di continuità di connessione diventa drammatico. Il TCP/IP su cui si basa il mondo internet ogni volta che perde un pacchetto dati per la strada lo rimanda fino a che non arriva a destinazione corretto. A causa di questo reiterato invio, l’utente virtual desktop finisce con avvertire mancanza di interattività e di prestazioni.
Come misurare il packet loss quando si virtualizza un desktop
Se installiamo una sonda software su un PC aziendale che manifesta un problema di connettività, vedremo un grafico come questo:
Nel grafico si vede che diverse volte nell’arco della giornata il picco di packet loss ha superato il 5%: gli utenti avranno avuto sicuramente una pessima operatività in questi momenti.
Perché accade e come risolvere
Le connettività non sono sempre il massimo, soprattutto non appaiono così pessime ad una prima analisi superficiale. Accade infatti che se lanciamo uno Speedtest (come da speedtest.net di Ookla) potremo vedere una connessione buona, ad esempio 12 mbit un down e 1 megabit in up, ma non sapremo mai se è stabile. Potrebbe benissimo bastare il lancio di una stampa, una richiesta dati più intensa come la visualizzazione di un video Youtube, per far apparire il problema dei pacchetti persi.
Le cause possono risiedere nell’abbonamento ad internet stesso, ma anche nei cablaggi dati in azienda, nel router, nel WiFi non di ottima qualità… sono tutti gli strati cha ci portano il dato dalla nuvola di internet al nostro PC, e tutti possono esserne la causa, occorre analizzare bene prima di pronunciarsi.
La soluzione nella virtualizzazione desktop risiede nell’identificare l’anello debole che genera l’intermittenza nell’accesso.
Alla fine la connettività rimane un problema non risolvibile, noi di Serverlab utilizziamo però due metodi per aggirare l’ostacolo:
- l’aggregazione di banda che si realizza acquistando almeno due connessioni ad internet ed aggregandole con uno speciale firewall
- applicando Citrix Framehawk alla propria Citrix farm; si tratta di un nuovo componente per Citrix XenDesktop e XenApp, nato per ridurre i problemi dei WiFi ed utile anche per ridurre le connettività “ballerine”
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