Scritto da Davide Galanti

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Categories: SafetyCloud

Se la nuvola evapora: valutare l’exit strategy dal cloud

Cambiare fornitore cloud

Settembre 2013: l’americana Nirvanix, solido cloud provider nato nel 2007, chiude. Nessuna comunicazione programmata ai clienti, un semplice preavviso di due settimane. In soli 15 giorni grandi aziende hanno dovuto cercare, selezionare e contrattualizzare un accordo con un nuovo provider cloud e gestire il trasferimento dei dati: un compito enorme.

L’esperienza Nirvanix solleva questioni di governance, rischio e sicurezza dei dati per grandi e medie aziende, per le piccole start up che scelgono il cloud per l’economicità e la affidabilità.

I cloud provider non sono tutti uguali, molti gli aspetti da valutare con attenzione: chi è il fornitore? Che cosa accadrà se chiude inaspettatamente? Qual è il “Piano B”?

Il piano B: come riportare tutto a casa, o su un’altro cloud

SafetyCloud è in grado di rispondere a questa domanda cruciale perché nasce da una solida esperienza maturata in oltre 15 anni di attività nel mondo della infrastruttura aziendale.

Chi trasferisce i propri dati e servizi su Safetycloud può contare su tre sicurezze:

  • non sarà mai legato ad alcun carrier telefonico per la trasmissione dati
  • non sarà  vincolato ad un hardware specifico
  • non sarà legato ad una piattaforma di virtualizzazione

Come dicono i tecnici, Safetycloud è carrier neutral, hardware neutral, hypervisor neutral.

Il PDF del cloud

Se devi cambiare fornitore cloud devi ricordarti del formato PDF, che è diventato lo standard per inviare documenti in maniera indipendente dal programma che li ha creati; anche per trasferire interi server virtuali esistono degli standard. La tua gestione del cloud deve ispirarsi a questo.

Safetycloud utilizza questi standard e ti assicura che al massimo in 48 ore trasferirai i tuoi server virtuali  in formato indipendente dall’hardware e dalla infrastruttura SafetyCloud. Così potrai attuare il piano B: riaccendere i tuoi server virtuali su un altro cloud oppure, perché no,  nel datacenter della tua azienda.

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