Scritto da Silvia Ricciardi
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Il 14 ottobre 2025 Microsoft staccherà la spina a Windows 10.
Niente più patch di sicurezza, niente più aggiornamenti.
Tradotto: centinaia di PC, che sappiamo tutti essere ancora presenti in azienda, diventano insicuri da un giorno all’altro.
Chi lavora nell’informatica sa cosa questo significhi: attacchi, vulnerabilità, malfunzionamenti. E la cosa peggiore sarà scoprire all’ultimo minuto che una parte del tuo parco macchine non è nemmeno compatibile con Windows 11.
Preveniamo problemi con un assessment
Immagina di avere 500 PC in azienda. Ti accorgi tardi che 40 o 50 non sono compatibili con Windows 11. Devi comprarne di nuovi, reinstallare, correre.
Il rischio? Fermare metà ufficio in piena migrazione.
Un assessment fatto per tempo evita questo scenario: sai già cosa è compatibile, cosa no e soprattutto se le macchine, una volta aggiornate, avranno prestazioni “umane” e non da incubo. (Se vuoi sapere come verificare la compatibilità con Windows 11 per i tuoi singoli PC ,lo spiego nella news Windows 10 va in pensione: sei pronto per Windows 11?)
Recall: la memoria che non dimentica
Windows 11 porta con sé “grandi regali”, parole di Satya Nadella. Uno di questi è Recall.
Funziona così: fotografa continuamente ciò che appare a video e lo archivia per permetterti ricerche istantanee in futuro.
Sulla carta, i dati restano sul tuo PC. Nella realtà, ci fidiamo poco.
Con i Telemetry Services Microsoft aveva promesso anonimato, ma se il software richiede l’autenticazione con la mia mail, quanto possono essere anonimi quei dati?
Non a caso, la Germania ha bandito Microsoft 365 dalle scuole e università per motivi di privacy.
Insomma i grandi vendor ci dicono una cosa poi nel tempo questa cosa cambia e diventa un’altra. Io non mi fido più e voglio mettermi in condizione di essere il più tranquillo possibile, quindi provo ad approfondire guardando dentro Windows 11.
Dentro la pancia di Windows 11
Per guardare meglio cosa succede, abbiamo usato O&O ShutUp10++, un tool tedesco che mostra nero su bianco tutte le impostazioni “sensibili”.
Il bello è che è chiaro e immediato:
- Verde = fallo subito.
- Giallo = valuta se serve.
- Rosso = non toccare a meno che tu non sappia dove stai mettendo le mani.
In pochi click puoi disattivare oltre 100 funzioni legate a privacy, microfono, fotocamera, app in background, salvataggio password.
In conclusione con la fine del supporto per Windows 10 ormai imminente, è fondamentale agire tempestivamente per evitare rischi legati alla sicurezza e alla stabilità operativa. Passare a Windows 11, anche attraverso dispositivi refurbished, rappresenta una scelta strategica per garantire continuità aziendale, efficienza e protezione dei dati sensibili.
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