Scritto da Silvia Ricciardi
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Ogni responsabile IT di una PMI lo sa bene: il file server diventa enorme, cresce all’infinito e diventa un buco nero di budget. Sa bene che SSD, SAN, snapshot e repliche servono a poco: è come tentare di riempire una vasca senza tappo. Sa anche che l’80% dei dati è fermo da anni, non viene mai toccato, ma continua a occupare spazio prezioso e risorse.
È qui che nasce l’idea del NAS in Cloud: un modo più furbo di gestire questa montagna di file.
Di cosa si tratta? Davide lo spiega in questo video.
L’approccio vincente: NAS in Cloud con object storage S3
La soluzione non è buttare tutto nel cloud classico, ma spostare i dati dormienti su uno storage S3 compatibile, come Wasabi.
In pratica, si collega un “bucket” cloud che appare agli utenti come una normale unità di rete. Nessuna rivoluzione nel modo di lavorare, ma cambia tutto: i file si muovono nel cloud in modo distribuito, veloce e sicuro, senza la lentezza dei protocolli tradizionali come CIFS.
Qual’è l’impatto operativo per gli utenti finali?
Chi lavora ogni giorno non si accorge di nulla.
Il driver che gestisce il NAS in Cloud presenta la cartella come un normale percorso di rete, anche in ambienti multiutente come Remote Desktop o ambienti VDI.
Il vantaggio è la flessibilità: i file “caldi” (usati spesso) restano su uno storage SSD locale rapido, mentre quelli “freddi” si spostano in automatico sul cloud. Lo spazio si adatta in base alle esigenze e i costi restano sempre sotto controllo.
Con il NAS in Cloud spariscono i cluster complicati, le SAN costose e le manutenzioni infinite.
I vantaggi si vedono subito:
Fai attenzione alle insidie del cloud storage
Galanti nel video ci dice che non tutto lo spazio S3 è uguale. Alcuni provider applicano vincoli di retention o costi nascosti per upload e cancellazioni frequenti.
Per questo, un NAS in Cloud “non deve essere usato come backup“: porterebbe solo spese impreviste.
La regola è semplice: mantenere un’area di staging locale per i dati in lavorazione e usare il cloud per l’archivio condiviso.
Poi, servono sempre le basi di sicurezza: cifratura, versioning e autenticazione multifattore.
Non tutte le soluzioni S3 compatibili offrono le stesse condizioni: backup con retention minima obbligatoria e tariffe mensili fisse possono generare costi imprevisti per le aziende italiane. È fondamentale valutare il modello di accesso ai dati, i costi di egress e le chiamate API.
Per i dati frequentemente utilizzati, mantenere sempre un’area di staging locale. Elementi imprescindibili per le PMI: policy di sicurezza robuste, cifratura dati, autenticazione multifattore e versioning dei file.
Roadmap per una migrazione efficace del file server in 5 punti
In sintesi: NAS cloud per PMI italiane
Adottare un NAS in Cloud vuol dire smettere di rincorrere l’espansione del file server e tornare a una gestione sotto controllo, più economica e flessibile.
È una soluzione pratica per chi vuole tenere i dati accessibili, sicuri e pronti al lavoro, sia in ufficio sia da remoto.
Vuoi smettere di inseguire la crescita del file server?
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