Chi pensa che il maltempo non incida sulla vita della propria azienda si sbaglia. Il meteo può costare molto caro alle imprese. È un’amara lezione che in molti hanno già sperimentato, purtroppo, sulla propria pelle.
I sempre più frequenti allagamenti, le drammatiche alluvioni, le spaventose frane e gli smottamenti dovuti al maltempo sono eventi naturali che ci obbligano a pensare (anche) alla nostra infrastruttura informatica in maniera diversa.

Ripensiamo il Business Continuity Plan

Alluvione - Business Continuity PlanI nostri dati devono essere pronti per essere ripristinati immediatamente. Appena le condizioni lo permettono si deve ripristinare al più presto l’intera operabilità aziendale.
Ma molti imprenditori sottovalutano il rischio meteo sulla business continuity, perché sono portati a considerare esclusivamente la bassa probabilità che una calamità decida di scatenarsi proprio sulla loro azienda, annientandola completamente. Di fatto non si tiene conto che molti lavoratori in Italia non hanno la possibilità di lavorare in remoto. Al di fuori del loro ufficio non hanno tutto il materiale che a loro serve per operare con profitto.
Ecco perché un Cloud Privato  è, oggi,  la soluzione ideale per trasportare i dati dell’ufficio ovunque essi servano. Permettendo ai dipendenti di essere produttivi, non  solo attraverso l’email, ma grazie a tutte le suite di collaborazione, al gestionale e agli strumenti che servono per comunicare, anche quando le avverse condizioni meteo impediscano loro di uscire di casa.

Il meteo che sottrae business alle imprese

Nel 2012, centinaia di aziende hanno sofferto la carenza di personale a causa delle ingenti nevicate che hanno colpito la Romagna e il centro Italia. Avete mai pensato a quanti soldi hanno perso queste aziende?
E questo è solo un esempio, altri sono all’ordine del giorno nelle pagine di cronaca.
Date un’occhiata a questi di titoli. Sono solo alcuni di quelli che potete trovare sui giornali nazionali:

 

Il Cloud entra di diritto nel Business Continuity Plan

CISOM Emergenza Neve -Business Continuity PlanÈ per questo che i responsabili IT più previdenti hanno incominciato a spiegare agli imprenditori, le dinamiche dei rischi portati dal maltempo. Insomma, ogni giorno che passa, cresce la coscienza dell’impatto del meteo sul business. Le aziende sono sempre più consapevoli delle contromisure da adottare, diventano sempre più decise aggiungendo questi rischi al business continuity plan.
Si valuta così, il  cloud computing, perché esso rappresenta un’efficace risposta alle minacce portate dal clima, garantisce sistemi di ripristino dell’operabilità sempre più perforamenti e sempre più veloci. Si torna online, davvero in poche ore al cloud! Inoltre permette ai dipendenti di lavorare da remoto in modo sicuro, dando loro la possibilità di accedere ai dati aziendali anche nella malaugurata ipotesi che la sede non sia agibile o raggiungibile.
Se poi, la situazione di criticità dovesse perdurare nel tempo, l’elasticità offerta dalla “nuvola” consente di poter ampliare la potenza dei servizi per un periodo di tempo, dando all’azienda la chance di superare il momento, per poi ritornare  alla normalità, il giorno in cui l’emergenza sarà conclusa.
Grazie all’infrastruttura cloud, i lavoratori e gli amministratori IT, potranno continuare a lavorare come al solito. Senza che nessun cliente si accorga di alcun disservizio.

Senza che il business, già colpito dal peso degli eventi naturali, sia gravato anche del peso del black out delle infrastrutture informatiche.

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Photo credits: Alessio Sartore e CISOM

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