Scritto da Redazione Serverlab

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Categories: Casi Studio, Citrix

Citrix abbatte le barriere geografiche: il caso Associazione Missioni Don Bosco

Questo è il racconto di come si stanno abbattendo le barriere geografiche; riguarda in prima persona tre realtà:

  • il committente – Associazione Missioni Don Bosco a Torino,
  • la software house – Drake srl a Milano
  • un’azienda specializzata nella centralizzazione e nella virtualizzazione – Serverlab

e un sistema virtuoso che si sta diffondendo in molte parti del mondo.

Il cliente di Torino usufruisce di un supporto online che funziona meglio di un supporto in loco per le sue caratteristiche di continuità, immediatezza ed efficienza.

L’Associazione Missioni Don Bosco ONLUS ha sede a Torino e si occupa della raccolta fondi in Italia per i salesiani. Riceve ogni anno moltissime offerte a sostegno dei diversi progetti dell’opera dei missionari e delle missionarie salesiane. Il sistema che permette di gestire una così enorme quantità di dati è stato ideato da Drake srl, una software house di Milano nata all’inizio degli anni ’90 e connotata di una forte esperienza in applicazioni sofisticate di e-business. A partire dal 2003 ha sviluppato il software utilizzato dall’Associazione MDB per il fund raising.

La centralizzazione dei dati, fondamentale per avere una situazione aggiornata.

Per i salesiani chi li sostiene e li segue non sono solo nomi o numeri, ma sono amici, persone di casa che entrano a far parte delle Missioni Don Bosco. Per questo è importante avere i dati delle donazioni in tempo reale, coinvolgere il donatore permettendogli di vedere lo stato di avanzamento del progetto sostenuto e fare il possibile per permettergli di conoscere in profondità l’attività missionaria, per sentirsi uno di loro, un membro della grande famiglia salesiana.

Drake ha coinvolto Serverlab nel progetto per ottenere il massimo dalla centralizzazione.

Racconta Gianluca Gallinaro di Drake srl:

«All’inizio il software G2k era installato nei vari pc in locale. Grazie alla consulenza di Serverlab, è stato installato il sistema Citrix affinché potessero lavorare nella rete locale con le 20 postazioni di Torino, sia Fabio per l’assistenza per Citrix, sia noi da Milano per poter fare assistenza ai vari utenti G2k, e per la singola sessione e a livello generale. Questo permette di risparmiare molto tempo, evitando di dover gestire un installazione per ogni pc. Inoltre, i vari rilasci del nostro software – che, tra correzione di bug e aggiornamenti, sono frequenti – vengono fatti in maniera indolore da Milano, sempre per mezzo di Citrix.

«I donatori possono effettuare donazioni online tramite carta di credito, PayPal e Poste Pay ma la maggior parte delle donazioni avviene off-line attraverso conto corrente postale. La criticità del collegamento con le poste di Roma è stata risolta collegando direttamente il nostro software al server delle poste: prendiamo le immagini e i dati dei bollettini e li associamo ai rispettivi donatori presenti nel database. Lo stesso collegamento lo abbiamo con l’Intesa-San Paolo per i bonifici bancari. Le persone che donano off-line sono riconosciute automaticamente, poiché anche il collegamento tra il database centrale e il sito internet è gestito tramite Citrix.

«La gestione del sistema si è fatta più complessa da quando il donatore, a fronte di determinate donazioni, può richiedere la spedizione oggettistica religiosa. Il donatore fa gli ordini alla sede di Torino, ma il magazzino è a Brescia. Tramite Citrix, il magazzino di Brescia si collega al database di Torino ed evade gli ordini stampando packing list ed etichette, oltre a generare le lettere di vettura per le spedizioni tramite DHL.

«Sempre nella logistica di Brescia viene gestito il materiale destinato alle missioni dei salesiani, ossia tutto ciò che viene donato (letti, cibo, veicoli…); i missionari fanno richieste da tutto il mondo e, sempre con il sistema descritto, gli viene spedito quanto richiesto.

«Dunque, grazie a Citrix siamo arrivati a gestire con il nostro software un database unico dove sono centralizzate tutte le anagrafiche degli utenti (online e off-line) e tutti i tipi di pagamento.»

Alcuni sviluppi futuri

«Si sta lavorando per rendere possibile una miglior gestione del magazzino utilizzando i sistemi Citrix sinergicamente all’adozione di lettori bar-code e terminali dotati di calamaio. Gli addetti saranno liberi di andare nel magazzino dotati della penna per la lettura dei bar-code e tornare alla postazione solo per scaricare i dati letti e fare le movimentazioni di magazzino; tutto sarà automatizzato e centralizzato (carichi e scarichi) utilizzando sistemi Citrix.»

Cosa c’è dietro – sviluppo software ed esportazione in altre nazioni

«L’analisi del progetto è iniziata nel 2002, nel 2003 è partito lo sviluppo vero e proprio e per la fine dell’anno G2k è diventato operativo a Torino. Nel 2004 è stato dichiarato il successo dal responsabile di Torino e il progetto è stato replicato per le procure salesiane di Buenos Aires, New York e Brasilia nello stesso anno, quindi di Varsavia nel 2006.

Per quanto riguarda Brasilia e Varsavia, l’applicativo è gestito da una server farm di Torino, mentre New York fa storia a sé: essendo una realtà molto grande, sia Citrix che l’applicativo sono stati installati in loco, così ora gli upgrade li gestiamo da Milano. Si sono così venuti a creare tre mondi indipendenti: Torino a sé, New York a sé, Buenos Aires, Brasilia e Varsavia gestite dalla server farm di Torino. All’estero G2k è stato distribuito in lingua insieme ai pacchetti Office multi language.

Tra le prospettive c’è l’intenzione di replicare il progetto in Slovacchia e in altri paesi del Sud America, come Paraguay e Uruguay.»

Citrix per eliminare le barriere geografiche

Le Missioni Don Bosco usano Citrix per gli utenti locali ma l’aspetto più interessante è l’accesso remoto. Nel datacenter di Torino, dove hanno sede le Missioni, i server distribuiscono i propri servizi tramite Citrix Access Gateway Advanced. Questa versione di Citrix ha la funzionalità Advanced Access Control che consente alle Missioni di fornire agli utenti differenti livelli di diritti di azione – visualizzazione, stampa, modifica, salvataggio, ecc. – secondo lo scenario di accesso individuale basato su identità e collocazione dell’utente, dispositivo impiegato, modalità di configurazione e connessione utilizzata per accedere alla rete. L’applicazione G2k di Drake è una soluzione completa e integrata, capace di esercitare un controllo granulare sulle applicazioni implementate mediante Citrix Presentation Server in base allo scenario di accesso dell’utente.

Le chiavi di questo progetto sono:

  1. La centralizzazione dei dati, fondamentale per avere una situazione aggiornata.
  2. La centralizzazione della gestione applicativa.
  3. Il supporto che si riesce a dare agli utenti remoti, in modo istantaneo, grazie anche all’uso di Citrix GoToAssist.
  4. La facilità di aggiornamento.
  5. Il triangolo Torino, Milano, Vicenza dal quale si svolgono in modo remoto tutte le attività di coordinamento e supporto comodamente dall’ufficio.

Citrix per la manutenzione evolutiva

Fabio Bordignon di Serverlab spiega la logica sottesa il progetto Citrix:

«La caratteristica di questo progetto è la capacità organizzativa. Si tratta di avere online tutte le informazioni che servono per la raccolta di fondi e riuscire a gestirle, ma noi siamo a Vicenza, Drake a Milano e il datacenter a Torino. Questo problema è stato risolto mettendo in piedi un progetto che abbatte le barriere geografiche, perché il cliente di Torino usufruisce di un supporto online che funziona meglio di un supporto in loco per le sue caratteristiche di continuità, immediatezza ed efficienza. Per noi di Serverlab il vantaggio sta nell’essere un singolo referente che può interagire per mezzo di Citrix con tutte le sue sedi mondiali allo scopo di aggiornare Citrix stesso. Questo significa che il progetto Citrix è un progetto che si sostiene da solo, previa manutenzione periodica; si tratta soprattutto di manutenzione evolutiva, cioè volta a fornire update e upgrade di Citrix, anche perché gli utenti remoti sono autonomi per il loro device, nel senso che hanno il proprio pc con i propri programmi indipendenti da Citrix.»

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