Tutti pensano che la giornata di un giovane sistemista scorra lenta, in ufficio davanti al pc a controllare che tutto sia sempre a posto e senza troppe imprevisti. In verità non è sempre così, non lo è per me comunque.

Il lavoro del sistemista

Io che ormai non sono nemmeno più così giovane, sono più di 15 anni che faccio questo lavoro, quando sono in ufficio e ho già programmato nel dettaglio la mia agenda giornaliera vengo interpellato dalla collega che mi dice “Andrea hai un attimo?” la risposta è ovviamente NO ma spesso lei è già partita con il racconto del suo grave problema informatico…

Detto tra noi il problema informatico può essere di una banalità disarmante e non appena sono arrivato nel suo ufficio mi dice “Andrea grazie, ma ho già risolto!” oppure complicatissimo…mi stupisce sempre il suo talento nel trovare i bachi. E alla fine il giovane sistemista è un professionista IT con una grande versatilità, sempre preparato all’imprevisto ed ai racconti di misteriose scomparse di file, ovviamente solo se sono di vitale importanza, o alla tanto generica quanto disarmante affermazione “qua non va niente!”!

Ma oltre ad e adottare un atteggiamento di calma zen, quali sono le due fondamentali regole del buon sistemista? E soprattutto cosa c’è nella valigia da lavoro del sistemista?

Le due regole d’oro

La regola n°1: Non fidarsi mai della diagnosi dell’utente! In un mondo ideale sarebbe bello che l’utente si limitasse a farmi un racconto dell’accaduto super partes, perchè a fare la diagnosi e a risolvere il problema poi ci penso io. (altrimenti perché mi paghi?)

La regola n°2: E stato l’antivirus! L’antivirus è il tuo peggior nemico ( lo so non si dice). E’ sempre il primo ad essere iscritto nel registro degli indagati, DEVI sempre controllare che non centri l’antivirus, soprattutto oggi che pretende di fare ogni cosa e per il tuo bene. Diventa firewall, antispam, fa il caffè e ha tecniche avanzate con nomi futuristici che promettono il mondo ma alla fine non sono in grado di bloccare uno zero-day perché non li conosce e riconosce. Si intromette dappertutto e crea un terreno fertile per nuovi problemi. Stai in guardia!!

Nella mia borsa degli attrezzi non manca mai

Basandomi sulle soluzioni che gestiamo in Serverlab, le utility che uso più spesso sono le seguenti:

  • Google search
    Il motore di ricerca Google è indubbiamente il migliore amico del sistemista. Quando hai bisogno lui c’è sempre, non vuole nulla in cambio, non richiede attenzioni e non ha mai bisogno di te.
  • La suite Sysinternal di Microsoft
    Sono una serie di software storici che ti aiutano ad avere un quadro generale del sistema.
  • Notepad++
    Il nome dice tutto è un editor di testo ed il blocco note in confronto è poca roba.
  • TreeSize
    Sapere cosa sta occupando lo spazio disco è sempre importante, aggiungerei non solo per un sistemista.
  • Putty
    Per lui sono certo che non servano commenti. Vero? La gestione in remoto dei sistemi informatici aumenta il mio tempo libero.
  • Un set di shortcut da posizionare sul desktop dei server
    Avere gli shortcut a portata di mano ti fa risparmiare 2 click che a fine giornata poi sono tanti!
  • Tool di ottimizzazione dei server virtuali
    Perché sprecare risorse inutilmente???
  • Tethering dello smartphone
    Google deve essere sempre a disposizione!
  • Programmi di network discover
    Sempre guardarsi attorno, prima regola del sistemista.
  • Programmi per il test del I/O disco
    Con l’avvento della virtualizzazione lo storage condiviso può creare colli di bottiglia.

Questo è più o meno quello che c’è nella mia borsa virtuale, e a fine giornata anche grazie a loro faccio sembrare semplice ciò che in realtà è spesso molto complesso.
La prossima volta, se potete, non dimenticate di circostanziare il problema.
Per rendere un sistemista felice, in fondo basta poco!
p.s. le mie colleghe sono fantastiche 🙂

Nota a margine: Ti piacciono gli articoli come questo?
Alla puoi leggere anche: “Il tecnico è quello della caldaia, io sono un sistemista!

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