Romanzo estivo informatico

Capitolo 1 – Alessandro al bar

Primavera 2007, in un baretto nella periferia di Padova chiacchero con Alessandro Varago sul futuro del lavoro mobile.

Mi affascina con nuove tecnologie per la posta elettronica in tempo reale, l’ufficio che segue gli spostamenti dei tecnici, il CRM sincronizzato con i telefoni, le agende sempre aggiornate con l’ufficio… meraviglioso.
Io ascolto sognante tutta la storia, poi gli rispondo: e-mail in tempo reale, no grazie!
Già gli SMS mi stressano, se mi dai anche l’e-mail immagino la tasca che vibra tutto il giorno. Meglio rispondere alle e-mail dal proprio PC, con tutta la calma necessaria, a fine giornata.
Gli dico: il flusso continuo di messaggi ci porterà ad essere continuamente distratti ed a ridurre la produttività invece che aumentarla.
Alessandro replica deciso: guarda che basta organizzarsi e rispondere subito alle cose urgenti e quelle meno urgenti aspetteranno il fine giornata, magari da un baretto come questo mentre ti rilassi e non devi passare neanche dall’ufficio.
Sarà, ma io non ero d’accordo su nulla, mi tenevo il mio cellulare e il mio Palm. E il mio PC.

Capitolo 2 – No, il borsello no

Chiavi di casa, chiavi dello scooter, chiavi dell’auto, cellulare, auricolare, Palmare, tastiera pieghevole del Palmare… e fazzoletti Tempo.

Le tasche si sfondano di ferramenta, ma io no, non mi piegherò mai al borsello e neppure al marsupio.

Ogni volta che devo collegarmi al web, il Palm si collega al telefono in bluetooth ma si stacca l’auricolare del cellulare e ovviamente arriva in quel momento una telefonata che mette tutto in discussione: collegamento, telefonata, dati e compagnia bella.

Inoltre: la rubrica telefonica del Palm ha più numeri di telefono del mio cellulare, quindi ogni volta che chiamo un cliente devo tenere in mano due cose… sull’A/14 non è un gran bene.

Arriva l’estate 2007. L’inizio di luglio è torrido, i pantaloni sono leggeri, le tasche insufficienti. Ecco la soluzione: acquisto un Qtek con Windows Mobile 5: finalmente palmare, cellulare e tastiera pieghevole in unico dispositivo.

E il borsello è scongiurato!

Capitolo 3 – la bilocazione

Marzo 2008. Al ritorno dal Citrix Summit organizziamo molti eventi e a maggio nascono un sacco di impegni e appuntamenti.

Dall’ufficio mi prendono appuntamenti a raffica e mentre sono in giro anch’io prendo appuntamenti al telefono che si sovrappongono a quelli dell’ufficio.
Il risultato è che il giovedì mattina devo sempre essere sia a Carpi che a Fano.
Poi a seguito dei seminari Serverlab si intensificano le e-mail dei clienti cui riesco a rispondere solo nel week-end. Altro risultato è che tutti pensano che sia sempre in ferie.
Intanto il popolo del Blackberry cresce e il mondo diventa sempre più proattivo e in tempo reale.
Frustrazione.

Capitolo 4 – guerre di religione

Allora, tutti sul Blackberry?
A me non piacevano quei messaggi che mi arrivavano firmati <<Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry®>>. E poi da che indirizzo arrivano mai? Possibile che chi ha un Blackberry ogni volta mi manda e-mail da indirizzi strani: se scrivo dalla premiata ditta Serverlab vorrei che il mio mittente e-mail fosse Serverlab, mica l’azienda a cui pago la bolletta del telefono.

E poi: se scrivo dal PC ciò che ho scritto lo vedrò anche nella posta inviata sul mio Blackberry? E quella contrassegnata come letta sul Blackberry, la vedrò contrassegnata come letta quando torno davanti al mio PC?

Alessandro Varago mi spiega che è possibile tutto questo grazie ad un apposito software che collega il Blackberry a Microsoft Exchange.

Ma Blackberry era vincente perché il traffico telefonico generato per la sincronizzazione in tempo reale era una bolletta dal costo contenuto, col Windows Mobile chissà che bolletta ci sarebbe arrivata.

Bene allora: avrò anche Internet Explorer, Word ed Excel? No.

Oddio.
Ecco che si scatenano le solite guerre di religione tra Microsoft ed il resto del mondo e io oscillo da una fazione all’altra a seconda degli umori. Ma io chiedo solo di non aumentare componenti su componenti per ottenere un certo risultato. Che è quello di lavorare meglio, anzi lavorare meno.

Passa qualche tempo ed Enrico Giacomin mi fa notare che col Service Pack 2 di Exchange 2003 il traffico telefonico di Windows Mobile diminuisce enormemente. Questo perché Microsoft ha cambiato il modo in cui il telefono comunica col server postale aziendale; quindi avrò l’agenda e l’e-mail in tempo reale, ma la bolletta rimarrà piccola. Allora… si può fare!

Capitolo 5 – Non mettete pubblicità nella buchetta, grazie.

A questo punto ero cotto a puntino per entrare nel mondo sincronizzato, ma c’era un ostacolo. Lo spam.
Flashback.
Nell’estate del 2007 ero stato 15 giorni in Croazia dove il roaming costa come un panfilo in navigazione.
Al mio ritorno avevo 3400 e-mail indesiderate, oltre 200 al giorno.

Esasperato dal crescente numero di messaggi, in azienda avevamo attivato l’antispam di Watchguard. Il ciarpame era calato di molto, ma non del tutto.

All’inizio del 2008 ricevevo ancora oltre 100 e-mail indesiderate al giorno. Se mi fossero arrivate in tempo reale sul cellulare, addio pace.

Ci mettiamo di buona lena ad effettuare un accurata messa a punti sui filtri antispam. Difficile otrtenere un buon risultato: o calava lo spam ma si perdevano alcune e-mail vere, o arrivavano quelle vere assieme all’invito pressante a rifornirsi di Viagra.
E’ allora che iniziamo a pensare alla tecnologia TrustedSource di Secure Computing. La cosa mi era piaciuta da subito: un scatola di alluminio da imbullonare nel rack, nessun server da aggiungere.

Poi ho parlato con Piercarlo Devoti di Secure Computing Italia e mi ha spiegato cosa voleva dire TrustedSource: “hai presente il fido in banca? Se sei affidabile ti danno più fido, no? TrustedSource è la stessa cosa: se non mandi in giro pubblicità stupida non finisci nella centrale rischi della SecureComputing. La centrale rischi di SecureComputing aggiorna costantemente l’elenco di tutti quelli che al mondo mandano in giro “spam”. Così non si perdi i messaggi anche pubblicitari “veri” che vuoi continuare a ricevere dai tuoi fornitori”.

Abbiamo attivato IronMail con TrustedSource.

I messaggi indesiderati sono passati da 100-120 al giorno a 8-10.

Capitolo 6 – Cambia la vita

Ora che lo spam non era più un problema, potevamo essere tutti in tempo reale.

Abbiamo acquistato degli HTC con Windows Mobile 6; abbiamo collegato il server postale Exchange Server ai telefoni HTC.

Abbiamo acceso la “Direct Push” dai telefonini, è un semplice pulsante. E funziona.

Se sposto un appuntamento nella mia agenda, dall’ufficio vedono la modifica dopo 4-5 secondi.

E viceversa, se ad esempio dall’ufficio assegnamo un appuntamento ad un tecnico e gli inviamo una e-mail esplicativa, lui riceve l’e-mail e l’appuntamento in pochi secondi.

E non devo più essere contemporaneamente sia a Carpi che a Fano alle 10 del giovedì mattina.

Piccole note tecniche e bachi da evitare

  1. ActiveSync via cavetto USB con Windows XP: il colloquio smette di funzionare se viene attivato il firewall di XP con l’opzione “non consentire eccezioni”
  2. Replicazione in tempo reale su Exchange: è bene disporre di un certificato SSL di una buona casa, evitare quelli super-economici; ho acquistato un certificato della Instant SSL e ora funziona tutto bene
  3. Quando si è in vacanza con la morosa, è bene rispondere alle e-mail una o due volte al giorno al massimo. Così si ottengono due vantaggi: si può continuare ad andare in vacanza spesso perché si è sempre raggiungibili, ma rispondendo solo per le reali urgenze si evita di irritare la morosa.

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