La Provincia Pavese sceglie la virtualizzzione

Il quotidiano «La Provincia Pavese» ha scelto VMware Infrastructure 3, con grandi vantaggi a livello di flessibilità ed efficienza

«La Provincia Pavese» è uno dei più antichi quotidiani d’Italia. Fondato nel 1879, copre in maniera capillare la provincia di Pavia.
Da anni fa parte del Gruppo Editoriale l’Espresso e, per la modernità della sua infrastruttura informatica, è spesso sede di test per l’intero Gruppo Editoriale.

Un nuovo sistema informativo

Nel corso del 2006 si è prospettata la necessità di una sperimentazione di nuovi sistemi informativi aziendali che avrebbero richiesto la costruzione di un’architettura IT completamente nuova, con l’inserimento in azienda di una SAN e di diversi nuovi server.

“Trattandosi di un progetto nuovo, non era chiaro in partenza quanti server sarebbero stati necessari e quanto tempo avrebbe richiesto il roll-out del sistema”, ricorda Fabio Villani, Direttore Produzione de La Provincia Pavese.

Si è quindi pensato di adottare un’infrastruttura virtuale, per avere tutta la flessibilità che il progetto avrebbe richiesto, ma anche per modernizzare e razionalizzare l’infrastruttura IT esistente. Fino ad allora infatti, non c’era stata in proposito una strategia ben definita, e in azienda erano presenti macchine molto differenti tra loro. Anche se non era nelle priorità iniziali, si è quindi deciso di avviare parallelamente un progetto di server consolidation.

“Si poneva la prospettiva di avere un parco di server di produzione e un ambiente di sperimentazione, separati. Questo non sarebbe stato gestibile in una situazione come la nostra, e abbiamo deciso di passare all’infrastruttura virtuale di VMware”, spiega Fabio Villani.

“Con VMware Infrastructure siamo riusciti a creare un’architettura virtuale estremamente flessibile, che ci ha permesso di introdurre con successo, ed in tempi brevi, un nuovo sistema editoriale. Tra i numerosi vantaggi che abbiamo ottenuto, contiamo una maggiore efficienza operativa, una più efficace gestione del back-up, la possibilità di implementare un piano di Disaster Recovery e più in generale una flessibilità assolutamente senza paragoni”.

Fabio Villani, Direttore di Produzione, La Provincia Pavese

Un’infrastruttura più moderna e razionale

Prima di partire con il progetto, La Provincia Pavese aveva nella propria farm diversi server fisici di modelli estremamente differenti fra loro, per marca, modello e sistemi operativi. VMware Infrastructure 3 ha consentito di rendere l’infrastruttura più omogenea e razionale. 18 server sono stati già eliminati, ed altri lo saranno nel prossimo futuro.

Contemporaneamente, sono stati creati 16 nuovi server virtuali, che gestiscono il nuovo sistema informativo. A questi si affiancano altri 2 server virtuali utilizzati per erogare servizi ad altre società del gruppo.

Il totale dei server/workstation virtuali è attualmente di 36, con l’obiettivo di arrivare entro la fine di giugno a 45 circa. I server sono ospitati su 4 macchine fisiche acquistate per l’occasione: 4 server IBM Xeon 3650 biprocessori dual-core, dotati di 16GB di RAM ognuna.

Una volta deciso di virtualizzare, la scelta del fornitore è stata rapida. “Utilizzavamo già VMware Server in azienda, e avevamo potuto fare qualche esperimento. Abbiamo visto la crescita forte dell’azienda e l’evoluzione delle sue soluzioni, e sapevamo che VMware Infrastructure 3 avrebbe fatto al caso nostro”, spiega Fabio Villani. “VMware ha vantaggi evidenti e oggettivi rispetto alla concorrenza, è molto diffuso e rappresenta praticamente lo standard in questo mercato, motivo per cui abbiamo fatto con fiducia la nostra scelta.”

L’installazione è stata seguita da ServerLab, partner che già da tempo seguiva La Provincia Pavese su altri progetti. La messa in produzione è stata molto veloce, non più di un paio di giorni, mentre la migrazione dei server ha richiesto un periodo di 4 mesi circa, da gennaio a maggio 2007. “I tempi sono stati resi più lunghi dall’ambiente particolarmente eterogeneo che avevamo, e che ci ha portato a doverci adattare volta per volta alle diverse realtà per ottenere il nostro obiettivo”, spiega ancora Villani.

I vantaggi dell’ambiente virtuale

I vantaggi offerti dall’implementazione di VMware Infrastructure 3 sono apparsi subito evidenti.

Innanzitutto è stato diminuito il numero di server, con tutto quello che ne consegue a livello di riduzione dei consumi energetici e dello spazio occupato.

E’ stata acquisita una flessibilità prima sconosciuta. Ora è possibile accendere, spegnere e trasferire i server in maniera assolutamente immediata, nel giro di pochi secondi. Soprattutto, è possibile bilanciare le risorse tra i vari server in modo che l’infrastruttura sia sempre utilizzata in modo ottimale.

Si è guadagnato in efficienza, dato che le macchine virtuali consumano meno RAM e meno CPU rispetto a quelle fisiche. Al tempo stesso, le prestazioni sono rimaste elevate e la stabilità dei server è cresciuta.

La grande flessibilità ha consentito di erogare servizi ad altre società del gruppo mediante 2 delle proprie macchine virtuali.

Di particolare importanza sono le ripercussioni sulla gestione del back-up, resa molto più semplice ed efficace dall’infrastruttura virtuale utilizzata congiuntamente alle macchine NAS, e sull’implementazione di un piano di Disaster Recovery, che garantisce il continuo funzionamento delle macchine anche nel caso di problemi alla SAN o ai server fisici. E’ allo studio anche un collegamento in multi-site, per garantire un Disaster Recovery geografico, grazie al salvataggio remoto di immagini dei server e delle applicazioni.

Prospettive future…

“Le potenzialità della virtualizzazione sono notevoli. Ogni processo che prima richiedeva un notevole dispendio di tempo e fatica può essere realizzato con risorse decisamente minori e con una flessibilità che un’infrastruttura fisica non può per sua natura consentire”, spiega ancora Villani.

I vantaggi ottenuti

  • Massima flessibilità nella realizzazione di una nuova infrastruttura
  • Diminuzione del numero di server
  • Maggior efficienza nell’utilizzo delle risorse
  • Semplificazione del processo di testing
  • Razionalizzazione e modernizzazione dell’architettura
  • Gestione più semplice del back-up
  • Implementazione di un piano di Disaster Recovery

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